I passaggi per la cessione del credito salgono da 4 a 5. Le soluzioni del Decreto ‘Aiuti-quater’

Prestiti alle imprese di costruzione in difficoltà, con crediti bloccati nel proprio cassetto fiscale, ma senza liquidità, e un passaggio in più per la cessione del credito.

Sono le soluzioni individuate dal ddl di conversione del Decreto Aiuti-quater, approvato ieri con voto di fiducia dal Senato e trasmesso alla Camera, dove deve affrontare l’approvazione finale.

Cessione dei crediti, le garanzie SACE

È previsto che SACE (SpA controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che fornisce garanzie finanziarie per l’accesso al credito delle aziende) possa offrire alle banche garanzie sui finanziamenti alle imprese di costruzione che, impegnate negli interventi agevolati con il Superbonus, si sono trovate in crisi di liquidità a causa del blocco nel meccanismo della cessione dei crediti.

I crediti fiscali maturati da queste imprese entro il 25 novembre 2022 “possono essere considerati dalla banca, o istituzione finanziatrice, quale parametro ai fini della valutazione del merito di credito dell’impresa richiedente il finanziamento e della predisposizione delle relative condizioni contrattuali”.

Cessione dei crediti con 5 passaggi

Sale da 4 a 5 il numero totale di passaggi per la cessione del credito di imposta corrispondente al Superbonus e agli altri bonus edilizi.

Il nuovo meccanismo sarà il seguente:
– prima cessione libera;
– 3 cessioni (prima erano 2) a favore di banche, intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario e imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia;
– una cessione dalle banche ai clienti con Partita Iva, che dopo aver acquistato il credito non potranno cederlo a loro volta.

Bonus edilizi, i crediti bloccati ammontano a 5 miliardi di euro

Ricordiamo che una recente indagine effettuata dalla CNA ha rilevato che i crediti bloccati ammontano a oltre 5 miliardi di euro e che quasi 50mila imprese non riescono a cederli e constatano un notevole peggioramento delle condizioni finanziarie proposte dai potenziali acquirenti.
 
Molte imprese sono in difficoltà perché, dopo aver praticato lo sconto in fattura, non sono riuscite a monetizzare il credito acquisito. Secondo l’indagine del CNA, il 75% delle imprese ha il cassetto fiscale pieno da almeno 5 mesi e più della metà detiene crediti superiori a 100mila euro.
 
Ora bisogna valutare se le soluzioni individuate rimetteranno in moto il mercato.

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